mercoledì 6 maggio 2020

STEP#14 Ottocento, l'aspirina

Fino al 1800, le malattie venivano curate attraverso erbe o intrugli. Ma servivano ormai delle medicine, poiché, dopo il 1806, il chinino non era più così reperibile, dopo che Napoleone fece sequestrare delle navi, che lo trasportavano dal Perù.
Si doveva trovare quindi un medicinale, che potesse sostituire quest'erba in grado di curare la malaria.
Nel 1859, un professore di chimica, Herman Kolbe, scopre la struttura del l'acido salicilico, e riesce a sintetizzarlo in laboratorio. Questo serve per combattere malattie della pelle, come verruche, attenua le infezioni e rende più rapidi i tempi di guarigione.

In seguito nel 1897, Felix Hoffman brevetta la sua scoperta. Felix, che lavorava presso la ditta Bayer, riesce a sintetizzare l'acido acetilsalicilico. Questa molecola, rispetto a di quella di Kolbe, presentava maggiore efficacia analgesica e antinfiammatoria, ed era più sopportata dall'organismo umano.
Felix, la testò inizialmente sul padre, che soffriva di dolori articolari. Visti i successi, la Bayer mise il farmaco in commercio, nel 1899 con il nome di Aspirina.


Gli effetti del medicinale, saranno poi molto presenti nel novecento, però iniziarono ad essere prodotti medicinali in laboratorio sotto processi di sintetizzazione, e vennero messe da parte le erbe.




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